Vinodivite

MARGÓ ROSSO 2010 – CANTINA MARGÓ

3Avevo assaggiato di Cantina Margó il Margò Rosso 2011, una volatile e un’acidità sopra le righe, notevolmente selvatico, ferroso, tanta pelle di salame (che non è un difetto), humus e sottobosco, ma questo 2010 mette tutti d’accordo.
Sangiovese in purezza, di grande bevibilità e digeribilità incarna appieno l’anima del vino rosso contadino, ancestrale; vivo, dinamico, è succo e polpa, è corpo e anima, è frutto rosso croccante e tannico; è solo puro e semplice vino, e scusate se è poco.
Rosso rubino trasparente limpido e denso al contempo, vivido e corposo, ha unghia quasi ruggine aranciata, ma appena accennata.
Al naso la volatile non si nasconde, ma scema coi minuti pian piano, poi diventa piccola piccola innanzi all’immensità della frutta rossa, fresca e sottospirito, come ciliegie, melograno, prugne e lamponi, poi arrivano straordinarie note di albicocca secca e uva passita.
Anche se si percepisce l’alcool, giunge al naso una freschezza innata oltre a sentori umidi di sottobosco e fungo.
In bocca attacca subito la grande acidità che regala una freschezza balsamica e sapida, poi arriva la frutta sotto spirito, e a tratti frutta secca e passita.
Notevole il tannino che domina  la centralità del sorso e dà vigore e potenza all’assaggio.
Scivola via genuino ed estremamente bevibile verso il finale non troppo lungo ma intenso, di grande spessore liquoroso fruttato, con prugna in confettura, mirtilli e giusta asprezza che sà di ciliegia immatura.
Un vino all’apparenza semplice semplice che andrebbe scrutato a fondo per trovare una complessità inaspettata.
In uno dei prossimi post parlerò più approfonditamente di cantina Margò, bella realtà vinicola naturale di Perugia, del vignaiolo Carlo Tabarrini che è l’anima, il corpo e la mente di questa piccola azienda che produce tutti vini “vinificati in modo naturale, con lieviti indigeni, fermentazioni spontanee, chiarifiche per decantazione e bassi dosaggi di solfiti” prendendo in prestito le parole di Carlo.

Magari la prossima volta parlerò di uno dei suoi bianchi, a base di Grechetto e Trebbiano, a detta di tutti fantastici, che non ho avuto modo di assaggiare perchè esauriti data la produzione limitata.