Vinodivite

Verdicchio di Matelica 2011 – CAVALIERI

La Cantina Cavalieri tra le aziende produttrici di Verdicchio di Matelica é certamente tra quelle con alle spalle un bagaglio storico d’inestimabile valore, già attiva nei primi del ‘900, vede oggi alla guida Eugenio e Gabriele Benedetti, padre e figlio, il primo ha fatto crescere l’azienda producendo un verdicchio naturale, artigianale, senza fronzoli, il figlio prosegue sulla strada insegnata dal padre creando in epoca moderna gli stessi vini naturali, contadini e molto territoriali.
I terreni di proprietà di circa 10 ettari sono disposti attorno ai due poderi aziendali, il Fornacione con lo storico vigneto con viti di oltre 50 anni e il Cavalieri; le viti sono allevate senza uso di sostanze di sintesi, si pratica l’inerbimento da anni e potature tali da ridurre di molto le rese per ettaro.
Oggi l’azienda sta operando il passaggio al biologico, una pura formalità visti gli accorgimenti da sempre seguiti senza avere finora nessuna certificazione.
Il verdicchio Cavalieri è il base aziendale, che insieme alla selezione Gegè e ad un rosso a base sangiovese costituiscono la batteria dei vini.
É un verdicchio ottenuto dalla fermentazione del mosto decantato naturalmente, il vino poi viene travasato per gravità in vasche d’acciaio inox di 25 hl poste in una grotta naturale, luogo storico e ideale per la conservazione dei vini aziendali.
Questo 2011 é ancora perfettamente integro, bello sotto ogni aspetto sensoriale, alla vista appare di un giallo paglierino con nitidi riverberi verdolini e luminosità lunari.
Al naso la prima parola sensazionale che viene in mente è “mieloso”, con sfumature erbacee e sottigliezze balsamiche; poi fieno, camomilla, freschezze minerali che si incontrano con sensazioni grasse e dolcezze eteree nettarine, fruttate e floreali.
In bocca vive da subito un equilibrio magistrale straordinario e coinvolgente tra il dolce, l’amaro, il vibrante nerbo acido mitigato dalle dolcezze tiepide del miele (appunto) e ritorni e prosegui amaricanti di note vagamente erbacee e melata di bosco.
Note di erbette di campo, il cui corpo amaro è sostenuto da un tannino deciso e al contempo elegante, poi delicate note d’anice, fieno, mentuccia che aprono ad acidità fruttate esotiche, salinità incontenibili, legate ad un nucleo denso, ricco, polposo, dove si ritrovano in bella persistenza sfumature di quel miele riconosciuto all’olfatto.
Un campione di equilibri delicati e armoniosi, eleganza e una beverinità da urlo che non guasta.