Vinodivite

ROSSO DI VALTELLINA 2007 – AR.PE.PE.

IMG_3853Arpepe è un’azienda vitivinicola di Sondrio in Valtellina, fondata nel 1984 da Arturo Pelizzatti Perego sulle basi della storica azienda di famiglia nata nel lontano 1860; oggi condotta dai figli di Arturo Isabella ed Emanuele giovani capaci di far volgere lo sguardo della cantina al futuro senza perdere di vista le tradizioni, le conoscenze e i valori ereditati dai propri avi, scegliendo di innovarsi nel segno di tutto quel bagaglio che i padri fondatori hanno lasciato ai posteri.
Le linee guida dell’azienda sono quindi il forte legame con le tradizioni, insieme però a grandi innovazioni tecniche sia in vigna che in cantina; il risultato sono vini chiari, decisi, con grande personalità; vini che sostano in cantina per molti anni prima dell’imbottigliamento guidato come si faceva una volta dalle fasi lunari.
Tra le scelte indirizzate verso un’evoluzione tecnologica del fare vino c’è soprattutto quella della valorizzazione del territorio, dell’ambiente e quindi una cantina eco-sostenibile che ricava dalle fonti geo e idrotermiche del territorio la propria energia e che ha come risultato principale un impatto pari a zero sull’ambiente stesso.
Tutti i vini dell’azienda si basano sul vitigno per eccellenza di Valtellina, il segno distintivo della vitivinicoltura valtellinese, il Nebbiolo di Valtellina o Chiavennasca; viene coltivato seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica praticando la lotta integrata, senta uso di erbicidi, solo rame e zolfo per le piante; in cantina si seguono tecniche di vinificazione tradizionali, senza spazio a compromessi chimico-sintetici.

Questo Rosso di Valtellina possiamo definirlo come il vino base dell’azienda, è ottenuto da uve di nebbiolo in purezza che si trovano ad altitudini di 300-400 metri, le più basse della produzione aziendale, macerate sulle bucce per pochi giorni, fatte maturare in botti grandi di rovere di 50 hl per 6 mesi, e poi in bottiglia.
Di colore un po’ granato trasparente, un po’ rubino non troppo rosso e acceso, appare limpido nel bicchiere, con tendenze al cerasuolo, coerentemente con la vinificazione.
Al naso si percepisce lievemente alcolico, con note iniziali di frutta rossa sotto spirito (visciola), poi si apre un bouquet di essenze che vanno dalla fragola, al ribes, al lampone fino al melograno, con una base che sà di confettura di fragoline di bosco e ricordi finali speziati di cannella, e note vegetali e lievemente balsamiche.
La bocca è dinamica, lievemente sopre le righe dell’acidità iniziale, poi arriva tanta frutta rossa, con ribes e visciole su tutti, insieme a dolci note legnose.
Nel mezzo vivono nelle trame terrose e ferrose sensazioni sanguigne e vegetali, di buccia di pomodoro, di peperone arrostito; il sorso sa però essere agile e potente al contempo, un “macigno che rotola in bocca”.
La trama tannica è ben articolata e strutturata, struttura che sà essere anche elegante oltre che vivace e sbarazzina.
Finisce sui toni sapidi e delicatamente acidi del pomodoro e del peperone, e su quelli speziati del pepe nero.
Un vino che nonostante l’età di quasi 7 anni non rinuncia a sembrare agile e vivace come detto, ma anche ben complesso e strutturato.
Se questo è un base allora viene da chiederci come saranno gli altri più grandi.