Siamo in provincia di Macerata, in una zona lievemente montuosa tra Tolentino e Camerino, terra di vernaccia, quella nera, che si usa fare appassire dolcemente in cantina, come si fa nella Valpolicella, ma qui nelle Marche delle uve passite si usa fare uno spumante, rustico e dolciastro.
Il Robbione di Tenuta Colli di Serrapetrona non è spumante, non è dolce, ma è fermo e secco, un vino che attende ben 3 anni prima di vedere il bicchiere, 2 in botti di rovere da 25 hl e uno in bottiglia.
Al naso inizialmente si mostra rude, terroso, roccioso; poi si addomestica e ricchi e corposi si sentono i sentori di frutta rossa, amarena, tabacco e pepe nero, e si muove su note di uva passita.
In bocca appare complesso e affascinante, come una specie appena scoperta da dover catalogare; iniziano note speziate chiare e definite di rosmarino e cardamomo,
prosegue poi la frutta rossa sotto spirito, che vive su un equilibrio di base tra acidità e dolcezza, dove il tannino fine e compatto riesce a stuzzicare il palato con pennellate morbide e rotonde.
Finisce lasciando una scia di complessità dove si fa fatica ad identificare i fili che tessono la tela di una struttura importante e ingarbugliata, e se nessuno mi avesse detto che stagiona 2 anni in barrique, chi l’avrebbe mai scovato quel legno talmente elegante e fine da sembrare assente.
Resta in bocca il ricordo di liquirizia, pepe, spezie come sopra, e la sensazione di avere incontrato il figlio di un certo signore chiamato Amarone.