Vinodivite

DILETTO TIMORASSO 2012 – POMODOLCE e VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI SUPERIORE IL CORONCINO 2011 – FATTORIA IL CORONCINO

Ritornando da Perugia verso la natale Orvieto, decido di andare a trovare il buon Gianluca Pepe, del ristobar Sale e Pepe di Orvieto Scalo, poco lontano dall’ex Coop, laddove un tempo sorgeva il mitico pub Il Triangolo (quelli della mia generazione che lo frequentavano “vanno a botta sicura”). .
Gianluca, ristoratore, sommelier per passione e altro… appassionato slow wine-ista di quei vini che hanno ormai quasi soppiantato nel nostro immaginario enologico i grandi e convenzionali produttori commerciali, riesce a trovare delle chicche enogastronomiche e a proporli a tutti, ma con un occhio di riguardo ai più sensibili e aperti alla naturalità e anticonvenzionalità di certi prodotti.
Certo, mi spiega, ti scoraggi quando fai assaggiare prodotti di piccoli artigiani del vino e la gente non apprezza e ti continua a chiedere il classico prosecco a base di solfiti o il classico vinello bianco scarno, trasparente senz’anima e tanta chimica.
Fà bene Gianluca e coltivare tale passione per il biodinamico/naturale, infatti la continua incessante proposizione giornaliera di tali assaggi riuscirà pian piano a sensibilizzare e sgretolare le convinzioni mentali dei più scettici e conformisti bevitori.
Senza nemmeno chiedermi nulla, conscio dei miei gusti ormai appurati, mi versa un timorasso in purezza della cantina biodinamica Pomodolce.pomodolce
Azienda che sorge sui colli Tortonesi in provincia di Alessandria, nata nel 2005 ma con alle spalle una storia fatta di vigne e vino.
Le viti vengono lavorate nel pieno rispetto dei regolamenti di viticoltura biologica, senza uso di diserbanti, pesticidi, concimi sintetici, con il solo uso di prodotti naturali  concimi animali; in cantina uso limitato di solfiti e lieviti aggiunti.
Diletto è un vino che nasce dalla vinificazione dei migliori grappoli di timorasso dei vari appezzamenti aziendali, fa solo acciaio per 10 mesi, cosa che preserva gli aromi e i sapori propri della varietà lasciandoli esprimere al meglio.
Ha un colore antico giallo oro carico di abbagliante luminosità; al naso è un misto di frutta come pera, mela renetta, accenni agrumati dolciastri di mandarino, e di erbe aromatiche.
Assaggiandolo si percepisce la genuinità e la minima lavorazione del prodotto in cantina, è straordinaria l’aromaticità che ricorda i fiori d’acacia, cera d’api, note mielosi e di frutta gialla matura, riesce ad essere sia morbido, sia fresco e sapido, ma sempre bello rotondo anche se non scade in una piacioneria eccessiva, in mezzo si fa strada una vena acida lieve non ingombrante, ma che fà scivolare bene il sorso verso un finale leggermente ammandorlato e agrumato.
Vino di grande livello qualitativo, digeribile e piacevolissimo, da bersi e ribersi, sia da solo sia accompagnato con pesci riccamente cucinati e primi importanti, ma anche in  una rilassante bevuta meditativa.

La seconda bella scoperta della giornata è stato un verdicchio di Jesi superiore del 2011 della Fattoria Coroncino, nel comune di Staffolo non lontano da Jesi, vino che ho nella mia piccola collezione ma mai assaggiato.
Come prima la produzione si basa sui principi agricoli biodinamici e interventi base in cantina senza stravolgimenti o aggiunte inutili al mosto.
Un verdicchio sorprendente, diverso da tutti gli altri verdicchi assaggiati, e fino ad oggi sono stati tutti convenzionali.
Molto bello il colore giallo intenso dorato; al naso emergono subito le note fruttate di pera, banana, ribes bianco, pesca, interessanti le note floreali di rosa e violetta; un olfatto molto minerale, iodato, con rimandi ai profumi di certi passiti e una tendenza di frutta secca ed esotica che si traduce in sensazioni mieloso-caramellosi appena accennati.
In bocca è fresco, minerale, elegantemente tagliente, penetrante, arriva fino in fondo bello diretto, lasciando una sensazione di potenza alcolica insosbettabile ma non eccessiva, lascia anzi il sorso pulito, asciutto; il finale lungo quanto basta rimane salino e appena amarognolo, ma sempre non eccessivo.
Il sorso è quello di vini importanti, belli poderosi, corposi e strutturati, ma ha una bevibilità incredibile, data dalla sua acidità salivante e quella sua freschezza agrumata e note di frutta gialla e frutta esotica in polpa.
Un vino entusiasmante con un alcol importante celato nella sua bella struttura, che sa essere sia immediato e gustoso, sia nobile e austero, da abbinare con primi di pesci che tendono al dolce, o con un bel trancio di salmone alla griglia.

Grazie Gianluca di queste chicche enologiche e complimenti per tutto.