Vinodivite

ANATRASO 2008 – TANGANELLI

anatrasoSan Valentino 2014, “Taverna Pane e Vino” a Cortona, prima volta in questo gioiello toscano, affascinante e romantica, borgo d’altri tempi, la taverna si affaccia sulla piazza principale di tale borgo.
Arnaldo Rossi è il titolare, pluriosannata è la taverna, oltre per gli ottimi piatti proposti, in particolare della tradizione locale Toscano-Aretina-Cortonese soprattutto per l’immensa carta di vini, non una carta usuale, ma insolita e ricercata, con prevalenza di piccoli produttori e vini biodinamici e naturali.
Anatraso è uno di questi, cantina Carlo Tanganelli di Castiglion Fiorentino, un vino che nasce da una vecchia vigna di trebbiano toscano e malvasia del Chianti, uve coltivate con rigore biologico e vinificate secondo la tradizione contadina con lunga macerazione di 3 settimane con lieviti indigeni, e affinamento per ben 18 mesi in tonneaux di secondo passaggio.anatraso2
Nessun trattamento chimico di sintesi e solforosa ridottissima; il risultato un vino d’altri tempi, un vino che appare e profuma di antico, anche se giovanissimo (anche se ha già 5-6 anni).
Il colore è quello dei classici “orange wines” macerativi, oro antico intenso e luminoso, a tratti ramato.
Al naso sembra di annusare un brandy, olfatto complesso e ricco, molto vanigliato, profuma di legno dolce, nobile; stupisce per una trama olfattiva che evolve in breve tempo; inizialmente molto alcolico, ferroso, terroso, con sentori di sottobosco e humus come un rosso; e come per un rosso riscaldandosi e ossigenandosi escono fuori note di frutti rossi, ciliegia, lamponi, per finire su note agrumate fresche e floreali.
Sorprende anche in bocca, dove si percepisce lieve la volatile, che svanisce subito per far posto ad una freschezza e salinità che bilanciano e celano il volume alcolico notevole (14,5° alcolici); a differenza di altri macerativi molto alcolici non risulta pesante ed eccessivo, ma risulta piacevole ed equilibrato, la sapidità bellissima ne invoglia la beva, e sgrassa il palato dai cibi ricchi e grassi.
A tratti si percepiscono sfumature rotonde tendenti al dolciastro, ma vengono equilibrate dalla salinità e dell’ equilibrio acidità-freschezza molto particolare per un orange wine.
Sul finale arriva pieno il senso spesso e vanigliato del legno, non eccessivo ma piacevole ed elegante.

Insomma un vino per intenditori, mai convenzionale, perchè convenzionale non è essendo vino naturale, macerato, orange wine, ma esce fuori anche dagli schemi propri degli orange wines, grazie alla sua elegante e fresca sapidità, che lo rende mai eccessivo a dispetto della stoffa alcolica di cui è dotato.