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VINO ROSSO DA TAVOLA – RABASCO

IMG_3692Montepulciano d’Abruzzo in purezza.
Vinificazione tradizionale 2 anni in vetro cemento, senza alcuna aggiunta di solforosa.
Bottiglia molto bella, affusolata, pesante; etichetta semplice, casereccia, rustica come il vino che ci presenta:
“da uve montepulciano d’abruzzo allevate a tendone , rosso di grande sorbevolezza che ha sostato due anni in vetrocemento .
nel pieno rispetto della tradizione è stato imbottigliato senza aggiunta di solforosa”.
Dal numero del lotto che indica 2010 deduco sia dell’annata 2008.
Come tutti i rossi naturali che mi è capitato di assaggiare, appena stappato non regala magnifici profumi, bensì la volatile è notevolmente acetosa e poco gradevole al naso; basta attendere un paio d’ore che si pulisca, si apra al mondo esterno, all’ossigeno e si presenta all’olfatto un ventaglio di odori tipici del vitigno, molto floreale, selvatico, animale, ricchi sentori di frutti di bosco, di humus, fogliame, sottobosco; dopo qualche ora, anche qualche giorno, i profumi si arricchiscono di tanta frutta rossa sotto spirito, marasca, prugna.
Questa evoluzione si sente anche in bocca, dove fin da subito ci investe un’acidità notevole ma non sgradevole, anzi, note fruttate come al naso, sensazioni terrose, ferrose, sentori primitivi, di sottobosco, viva mineralità, sul finale inaspettata sapidità.
Sorprende la straordinaria lunghezza finale ricca di frutti rossi dove primeggia la ciliegia.
Nei 2-3 giorni successivi l’apertura si apprezza una ricchezza estrattiva e strutturale notevole, maggiore tannicità, fruttosità più intensa, l’acidità iniziale risulta più levigata ma la bevibilità rimane sorprendente.
Ahh dimenticavo il colore talmente ero preso dall’annusarlo; di un rosso granato brillante con lievi riflessi aranciati.
Un vino d’altri tempi, primordiale, rustico, contadino, un vino che nasce dalla terra e della terra ha l’anima.