Vinificazione tradizionale 2 anni in vetro cemento, senza alcuna aggiunta di solforosa.
Bottiglia molto bella, affusolata, pesante; etichetta semplice, casereccia, rustica come il vino che ci presenta:
“da uve montepulciano d’abruzzo allevate a tendone , rosso di grande sorbevolezza che ha sostato due anni in vetrocemento .
nel pieno rispetto della tradizione è stato imbottigliato senza aggiunta di solforosa”.
Dal numero del lotto che indica 2010 deduco sia dell’annata 2008.
Come tutti i rossi naturali che mi è capitato di assaggiare, appena stappato non regala magnifici profumi, bensì la volatile è notevolmente acetosa e poco gradevole al naso; basta attendere un paio d’ore che si pulisca, si apra al mondo esterno, all’ossigeno e si presenta all’olfatto un ventaglio di odori tipici del vitigno, molto floreale, selvatico, animale, ricchi sentori di frutti di bosco, di humus, fogliame, sottobosco; dopo qualche ora, anche qualche giorno, i profumi si arricchiscono di tanta frutta rossa sotto spirito, marasca, prugna.
Sorprende la straordinaria lunghezza finale ricca di frutti rossi dove primeggia la ciliegia.
Nei 2-3 giorni successivi l’apertura si apprezza una ricchezza estrattiva e strutturale notevole, maggiore tannicità, fruttosità più intensa, l’acidità iniziale risulta più levigata ma la bevibilità rimane sorprendente.
Ahh dimenticavo il colore talmente ero preso dall’annusarlo; di un rosso granato brillante con lievi riflessi aranciati.
Un vino d’altri tempi, primordiale, rustico, contadino, un vino che nasce dalla terra e della terra ha l’anima.