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ARCIPELAGO MURATORI SIMBIOTICO FRANCIACORTA DOCG 2012 – VILLA CRESPIA . ARCIPELAGO MURATORI SIMBIOTICO 2012 CAMPANIA IGT – OPPIDA AMINEA . ARCIPELAGO MURATORI SIMBIOTICO PASSITO SECCO ISOLA D’ISCHIA – GIARDINI ARIMEI . ARCIPELAGO MURATORI

IMG_3775Serata dedicata (ormai qualche mese fà) ai vini del progetto “Vini Simbiotici” di Arcipelago Muratori (approfondimenti qui) alla Vinoteca di San Sisto; l’oste Roberto ci versa in ordine un Franciacorta della cantina Villa Crespia, un “giallo” (come lo chiamano in cantina) del Sannio Campania IGT della cantina Oppida Aminea, un sangiovese Toscana IGT di Rubbia al Colle e per finire un passito SECCO dei Giardini Arimei dell’isola d’Ischia.
Quattro vini di filiera produttiva 100% naturale dalla vite alla bottiglia, senza l’intromissione di sostanze esogene di chimica sintetica ad interferire con la genuinità e la vera autenticità dei vitigni e del loro terroir; senza l’uso di sostanze potenzialmente allergeniche, ne OGM, ne di derivazione animale, ne solforosa in cantina.
Agricoltura biodinamica, dove gli unici coadiuvanti sono dei consorzi microbiologici nel sottosuolo della vite; vinificazione naturale senza uso di solfiti o lieviti aggiunti, ne chiarificatori, o additivi potenzialmente allergenici.
In questa direzione orientata alla salvaguardia della natura e di tutte le sue componenti, ogni processo produttivo prevede l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili, in primis dal sole, grazie ad un sistema fotovoltaico che coinvolge tutta l’azienda, tutto il processo di filiera, compreso il confezionamento, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi e gli eccessi.
Siamo in presenza di vini abbastanza insoliti come lo sono i cosiddetti vini “naturali”, vini veri, sinceri, dai profumi e aromi primitivi, ancestrali, contadini, vini di grande beva e nessuna pesantezza.
Il Franciacorta DOCG, di uve 100% chardonnay, affina sui lieviti in vasca d’acciaio per 7 mesi e in bottiglia per 24 mesi su lieviti selezionati.
Di colore giallo paglierino con brillanti riflessi verdolini, con bollicine fini e fitte che salgono ininterrottamente dal fondo del bicchiere.
Al naso appare molto affascinante, profumato, con note fruttate di frutti gialli, crosta di pane, lievito, e un finale di frutti esotici lievemente acerbi.
In bocca non è esageratamente frizzante, di bolla morbida, vellutata, molto fine e poco ingombrante; risulta subito molto naturale, si sente il sapore proprio dell’uva matura; non troppo acido, è avvolgente, molto rotondo, pieno, di buona struttura; molto equilibrato tra dolcezza di frutto a polpa gialla e sapidità notevole, e finale leggermente amarognolo che invoglia a berne ancora e ancora, cosa che ho trovato molto interessante e (almeno per me) insolita per uno spumante.
Vino da tutto pasto, è ottimo con il pesce dalle carni grasse, che riesce gentilmente a sgrassare, ma anche con carni bianche e formaggi erborinati, e con tutto quello che il proprio gusto personale suggerisce.

Molto particolare sà essere il Campania IGT, tra i 4 quello che incarna di più l’anima dei vini naturali, con i sui tratti molto acidi, lievitosi, con tanta salinità e note salmastre.
Di uve fiano in prevalenza, greco e coda di volpe, in cantina vede solo l’acciaio dove sosta sui lieviti indigeni per 4-5 mesi; gradazione alcolica di circa 13 gradi.
Si mostra in tutto il suo splendente colore giallo oro acceso e luminoso.
All’olfatto attacca subito una nota volatile acida molto fresca ed intensa, che svanisce nel breve volgere a toni dolciastri di caramello, miele, zucchero filato. Si percepiscono nitidi profumi di fiori bianchi, polline, pappa reale e lievito.
In bocca entra morbido, elegante, la buona struttura delle uve si percepisce durante il sorso donando una tannicità rotonda e dolciastra, dove prevale ancora il miele, insieme ad una innata sapidità. Finale fresco, leggero, fruttato e lievitoso che aspetta solo di riempire di nuovo il bicchiere.

Il Sangiovese potrete leggerlo qui.

Il Passito dell’isola d’Ischia nasce da uve tipiche dell’Isola, 40% Biancolella, 30% Forastera, 10% Uva Rilla, 10% San Lunardo, 10% Coglionara, vendemmiate dopo una giusta surmaturazione in pianta, durante l’arco di tre stagioni, con 7 vendemmie consecutive.
Le uve vengono fatte passire in palmento e aggiunte al mosto in momenti successivi ; il vino viene affinato in carati di rovere per 12 mesi, in botti di rovere per 6 mesi ed in bottiglia per gli ultimi 5 mesi.
Ha la particolarità di essere un passito ma secco, mostra una naturale dolcezza intrinseca, una ricchezza aromatica tipiche dei passiti, ma all’assaggio in bocca risulta meno dolce e stucchevole di altri del suo genere, dotato di tanta freschezza e bellissima sapidità con note di vegetazione mediterranea.
Al naso dona straordinari sentori di frutta secca, miele, agrumi, qualche accenno alla frutta tropicale e sul finire giungono al naso note tostate e speziate.
In bocca è particolarmente morbido e ammaliante, estremamente sapido e speziato, appare di bella struttura e trama tannica ma non stenta a farsi amare anche per la sua dolcezza elegante, austera, mai scadente e stucchevole. Sorso che ha il sapore del miele, di cera, albicocche secche e un accenno di frutta tropicale. Di buona acidità di base e persistenza eccelsa non fà perdere l’occasione di versarne un altro bicchierino…
Un passito per accompagnare formaggi stagionati, pasticceria secca, credo che possa raggiungere il top abbinato al foie-gras.
Complimenti veri e sinceri all’Arcipelago Muratori per questo interessante progetto volto a riscoprire ed esaltare la vera identità del vino e della materia prima, l’unica, con cui dovrebbe essere prodotto; complimenti anche a Roberto e Corrado di Vinoteca di Perugia per aver valorizzato e comunicato a noi loro assidui clienti l’importanza e la bontà di tale progetto.